organo coordinatore della lotta contro il fascismo per la restaurazione delle libertà statutarie e la moralizzazione della vita pubblica. Perchè queste forze non riuscirono nel loro intento non è qui il caso e il momento di indagare. Non è però infondata nè azzardata l'ipotesi che in analoga situazione Giacomo Matteotti avrebbe sicuramente proceduto più rapidamente e radicalmente, indirizzando lo slancio iniziale di quella rivolta morale all'immediato rovesciamento del Governo fascista. L'indugio permise a Mussolini di riaversi e di prepararsi per il colpo di Stato del 3 gennaio 1925, col quale se riuscì a stroncare ogni pubblica attività dei partiti antifascisti, non conseguì però mai lo scopo di impedire la loro organizzazione segreta. La quale per venti anni mantenne vivo negli italiani, accanto al culto della libertà, lo spirito antifascista, si rafforzò nelle carceri, nel confino e nell'esilio, mentre nel rovesciamento del fascismo costituì l'elemento propulsore decisivo, come nella lotta per ,la cacciata dall'Italia dei Tedeschi, ha apportato con le sue Brigate di volontari, un contributo di sacrificio e di entusiasmo che riscatter;'t di fronte al mondo la grave umiliazione patita dal popolo italiano durante tanti anni di mCJvile e dannosa dominazione. L' Italia s'è desta. Con Giacomo Matteotti - come notava Piero Gobetti, il valente polemista liberale, che più tardi cadeva pur ·esso vittima del fascismo - scompariva dalla vita polit'ica italiana « uno dei due o tre spiriti superiori del Parlamento n. · 26 Biblioteca Gino Bianco
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