I e poneva, anche come. conseguenza dell'evoluzione dei rapp?rti di lavoro tra padroni ed operai, problemi nuovi, la cui soluzione investiva in pieno l'ordinamento dell'economia capitalistica e il diritto di proprietà. Non si trattava quindi più solo di cercare di presidiare e consolidare le conquiste già consegu'ite in passato, ma di tendere, con una politica graduale ardita e costante, a che la classe lavoratrice, attraverso un'organica realizzazione di contratti collettivi di lavoro, avesse fìnalment·e assicurato un minimo di esistenza, premessa indispensabile ad un avviamento sicuro verso una nuova forma di economia e di convivenza sociale. Nel Polesine, per l'economia a carattere prevalentemente agricolo del luogo, Giacomo Matteotti iniziò quest'opera di rinnovamento promovendo la revisione generale dei vigenti rapporti di lavoro in agricoltura, per unificar! i in un unico contratto collettivo, tanto più che questi rapporti, nel 1919, erano ;:incorzt regolati da ben 70 patti di lavoro su 63 Comuni della provincia di Rovigo. Ma questa unificazione era ,imposta non solo da una necessità economica, ma anche dall'esigenza della evoluzione tecnica dei metodi di lotta del proletariato agricolo. li quale, specie nel Polesine, come pure in a.ltre zone, si era ormai reso consapevole che le agitazioni per l'aumento dei salan s'erano già da parecchi anni dimostrate insufficienti, perchè i conduttori di fondi aumentavano i salari e diminuivano le ore di lavoro. Per cui ogni aumento di salario veniva così annullato dal diminuito guadagno complessivo del lavoratore. I 5 B;bliotecaGinoBianco
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