Enrico Bassi - Giacomo Matteotti

,·ita, fu un sentimento di profonda umanità del suo cuore generoso. Sentimento che ,fu suscitato in Giacomo Matteotti dalla osservazione della grande miseria, che regnava sovrana nel suo Polesine, dove ancora ai tempi della sua infanzia i contadini si nutrivano di sola polenta, essendo il pane un genere di lusso, e la mercede giornaliera che percepiva una famiglia operaia di cinque persone era al 1:1assimo di L. l ,l 5, somma che doveva bastare a provvedere all'alimentazione, al fitto di casa, alle vesti, ecc. Per cui la pellagra mieteva migliaia di lavoratori, denutriti per l'insufficiente alimentazione ed -esausti dall'inumana fatica, mentr-e la fame costringeva migliaia di contadini ad emigrare ogni anno per l'Argentina e per il Brasile, e di essi son ben ancor oggi note l'atrnce sfruttamento e le sofferenz·e. Solo la << durezza di cuore dei signori e dei proprietari terrieri », scrisse il Maggiore Pierini, mandato nel Polesine nella dolorosa occasione delì' inondazione dell'Adige nel 1882, rimaneva indifferente ed impassibile di fronte a tanto doloroso spettacolo di miseria, che aveva ispirato pagine commosse ad Edmondo De Amicis.... O miseria errante del mio Paese .... ed era stata nel 1878 l'occasione che aveva spinto Nicola Badaloni, il venerato e venerando apostolo del socialismo nel Polesine, a dedicarsi alla nobile opera di elevazione umana, morale ed economica di quelle plebi. Ed è bene qui ricordare che con .l'appariz,ione del Badaloni nel Polesine, si completa il ipugno di uomini, che saranno non solo tra i primi fondatori del Partito Socialista Italiano, ma i redentori del proletariato agricolo della valle Padana. Ed essi sono, 8 Biblioteca Gino Bianco

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