--95 - - brava risolversi in un embrassons-nous nazionale, collettivo >>. Queste parole di uno, che non ci è correligionario, ma accoglie nell'anima senza ombre fervori e sogni di giusitizia, e ideali di libertà, che ne fecero, col Lussu, l'assertore più acceso del movimento sardo di azione, fissano i termini di quel moto, che la borghesia sferrò coi mezzi del crimine, fatto eseguire senza tregua e senza pietà da vere e proprie orde, a tutto decise per lo sbaraglio delle temute posizioni rivoluzionarie. Della sollevazione reazionaria furono pur-, troppo partecipi le non poche giovinezze incensurabili, che in essa videro una riscossa di valori morali. Fu bene quell'intervento (provocato dall'errore di una intempestiva propaganda neutnj-listica) che conferì prestigio ai « sopravvenuti >>, e dette a costoro tutti gli alib·i per la perpetrazione dei peggiori arbitrii con1ro il popolo, e delle più atroci offese alla civiltà. Io non escludo che alla inevitabile opera di r·edenzione da tanto scempio grande parte di questa giovinezza ingannata, e travolta nel vortice di mille err_ori,contribuirà, specie se essa pensi che financo i residuati -di quelìa guerra, da loro combatituta, furono messi a disposizione della « marcia su Roma >>( 36) (36) L'affermazione non parte da noi. Fu il Nuovo Paese, giornale non certo sospetto di antifascismo, che ci fece sapere che il « Sindacato Nazionale delle Cc,operative )) ha finanziato la « Marcia su Roma)), per mezzo dei materiali residuati di guerra, che, pei buoni uffici del ccSindacato N azioBibliotecaGino Bianco
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