Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-7Seguirono, dopo questa lettera, giornate infernali - onde i venturi arrossiranno per noi - ed io prima compresi, e poi seppi, quale prezioso contributo di prove stava per venirmi, nell' interesse e a presidio della dignità del paese, da quella coscienza eroica. Ma tacerò ciò che conobbi anche se il silenzio implichi sacrifizio di pagine suggestive e impressionanti. Penso l'eredità spirituale di Matteotti essere della sua famiglia politica, del partito suo, infine dell'Italia, che egli « a viso aperto » di/ ese contro una bufera di sangue e di fango. Taccio, e lascio che altri - di me migliori - eseguano il suo testamento morale e r.e assolvano la missione, assassinata con lui, e con lui risorta. Poche ore prima che ce lo portassero via, mi giunse quest'altra lettera, una delle ultime forse dettate dalla grande vittima nel tormentoso adempimento della sua missione nobilissima: « Scusi l'irregolarità delle mie risposte, perchè non ho minuto libero, e anche alla Direzione sono assenti i due segretarii. Le mando qui unito il pezzo manoscritto che riguarda l'amnistia dei disertori. Esso fa par.te di quel lavoro che le dicevo e che non ho ancora pronto. Perciò, fraittanto, se lei citasse, può citare come tolto dalla « Giustizia » che già ne fece cenno in tempo elettorale. Appena avrò il resto completo invierò. Saluti cordiali. Augurii. - G. Matteotti ». BibliotecaGino Bianco

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