Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-84volle esecutori del testamento di chi all'ideale offrì il ·suo proprio martirio. Io, dunque, non ho il proposito d'indugiarmi ancora nell'esame della situazione giudiziaria, creata dall'assassinio del Maitteotti, pur se i tentativi di deviare la Giustizia dal suo corso, e di farle smarrire la via retta, siano quasi quotidiani. Sento di non avere il dri1ttooggi di sospettare dei magistrati che indagano e dovranno sentenziare. L'avere essi deciso l'istruzione dei crimini gravissimi, che precedettero la tragedia del Corso Arnaldo da Brescia, può certo autorizzare aspettative non pessimiste. La rubrica di associazione a delinquere,-che poi significa il processo al regime,-se pur non ancora elevata ufficialmente, è in atto. So bene •che non ancora tutti i responsabili sono a Regina Coeli. Ad esempio lo chauffeur Zaccagnino, che guidò la spedizione degli ... eroici aggressori dell'on. Amendola - campato prodigiosamente all'assassinio, alla pari del Misuri del Forni del Bergamini e di tanti altri - se la va spasseggiando per la -Capitale d'Italia, senza che la questura, che perseguita i sovversivi, si sogni di toglierlo di -circolazione. E l' « era nuova » ribocca di Zaccagnini. Giorni fa io potetti stampare su << Scintilla ... » (e nessuno osò di smentirmi) le ben dure verità, spiattellate da Aurelio Padovani al Mussolini, che lo aveva, con sua lettera, pregato di recarsi a conferire con lui. Questi sono segni ammonitori. La veri!tà si avventa sui colpevoli , sebbene il Governo, imbavagliando i giornali, abbia tentaito di sequeBibl oteca Gino Bianco

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