Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-77funzionarii, colpevoli di non aver tradita la loro fede, è tutta una teoria di - chiamiamole pure - originali 1 tà anticostituzionali, piuttosto ripugnanti al senso morale. Una pioggia, anzi una raffica, di sorprese e di deroghe alle norme dello Statuto dei codici e delle leggi di contabilità dello Stato, mentre ,alle organizzazioni operaie sono sottratte le libertà elementari e ogni prestigio è -conferito a quelle capitalistiche e alle fasciste, che riserbano a sè il diritto di sciopero, vietandolo a:gli altri partiti, e le cooperative non fasciste sono distrutte incendiale o costrette a subire l'intervento dei fascisti, e le otto ore di lavoro, concesse formalmente, sono poi soppresse di fatto nel così detito regolamento, che dovrebbe disciplinarne l'applicazione, e, viceversa, ne disciplina l'insidia, a vantaggio dei padroni, e le assicurazioni sociali sostanzialmente annullate, e, financo, soppresso - quasi per tristo simbolo - il Ministero del Lavoro, la caccia ai lavoratori privati e pubblici si è fatta generale, mentre sul paese grava la minaccia di una milizia di parte, armata fino ai denti col danaro pubblico. Lui, Matteotti, queste verità, che io qui riassunsi, e talora riprodussi - aggiungendovi le mie glosse sincere - gridò in volto agli oppressori, dopo averle diffuse, per ammonimento, in pagine di coraggio. E parve che, quel giorno, egli schiaffeggiasse tu1tto il regime. Orrore! La masnada lo incriminò per delitto di Stato, che reclama immediata inesorabile sanzione. Essa venne. Sentenza capitale. Biblioteca Gino Bianco

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