Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-73detta, per ordine del governo fascista - e perciò a spese di ... Pantalone - ai salvataggi e allo sconto delle perdite eventuali. Non pare, viceversa, che gli amminisitratori delle Banche dissestate siano stati costretti a pagare. Il senartore Marconi - gloria mondiale scientifi.ca, ma ... non finanziaria - nell'ottobre 1923 era iscritto nel Partito Fascista, e, nel successivo novembre, era assoluto da ogni imputazione. Piovono frattanto concessioni e favori a consorzi, a· industriali ex-austriaci, a costruttori navali, a cooperative di ferrovieri fascisti, una delle quali è presieduta (per caso, dice ironicamente Matteotti) dal segretario di Mussolini, e a linee di navigazione. A questo po' po' di ben di Dio si aggiunge la gazzarra delle « vie aperte alla speculazione privata». Pochi giorni dopo essersi impossessato del potere, il governo fascista, con decreto 19 novembre 1922, sopprime la Commissione d'Inchiesta sulle spese di guerra, che, nel rivedere i conrtratti, aveva imposto la restituzione di qualche centinaio di milioni allo Stato. E a questo arbitrio ne aggiunge un altro di gravità più eccezionale ancora: commina pene contro chiunque publichi i risultati della inchiesta. Per rtanto il paese, dopo aver lasciato uccidere, sui campi di batitaglia, il fiore della sua gioventù, dopo aver profuso le sue ricchezze nella guerra, non ha il dritto di sapere come e da chi fu tradito e defraudato di una parte del suo sacro patrimonio. Peggio ancora: si punisce chi publichi il vero. Con l'assoluzione del pass1to l'eccitamento a delinquere per l'avvenire. B1b1 ioteca Gino Bianco

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