Roberto Marvasi - Dopo il martirio

/ -7031 maggio 1923, con un ordine del giorno, accettato, per ischerzo, dal Governo-) attinse proporzioni inverosimili, a malgrado delle registrazioni con riserva della Corte dei Conti e del publico sdegno e disgusto, e che il programma e la prassi del Mussolini odierno è l'antitesi, la negazione, il massacro del programma, in nome del quale fu da lui fondato il partito imperante, e che la politica doganale ferocemente protezionista rappresenta un basso servizio reso alle forze parassitarie capitaliste in danno dei contribuenti e consumatori, è naturale che la coscienza del paese fosse tutt'uno con codesto temerario assertore dei suoi dritti, allorchè egli si levò, dalla ,tribuna parlamentare, contro la tirannia e contro l'immoralità. Tutta ·una gente fu con lui, in quell'ora estrema del-l'estremo dovere. Vederlo, udirlo, leggerlo, significava prendere contatto con la realtà. Rivedere tutte le coccarde, tutte le maschere, .tutte le casacche di Benito nostro. Dal fiero programma fascista degli anni della-chiamiamola così - iniziazione (repubblica, confisca quasi totale delle ricchezze di guerra e raschiamento di quelle di pace, esclusione di pericolosi interventi statali nella economia privata, chiusura delle casse statali in faccia ai parassiti e alitro ben di Dio) alla soppressione della tassa successoria e agli interventi bancarii e ai sa,lvataggi a getto continuo d'industrie traballanti e avariate. Vale la pena di rifarne lo appello nominale in onore e gloria dei personaggi di Plutarco che ~ ne andranno solo « dopo un combattimento asperrimo ». Riassumiamo le varie gesta. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==