-69pletorica, poichè, mentre il Governo in 4 mesi ha assunto impegni per seimilaottocentocinque milioni a carico del bilancio 1923-24, e ha fatto pagamenti soltanto per 5579 (compresi i residui passivi degli anni anteriori) aumentando i contanti in cassa di una somma superiore al miliardo, ha continuato nello stesso quadrimestre a emettere una maggiore somma di buoni ordinarii al 5 per cento per 283 milioni! E quando poi la relazione, a proposito di entrate tributarie, per mezzo della tabella costruita sui dati ufficiali, dimostra che « le imposte in Italia, anche sotto il governo fascista, continuano a gravare più che mai sui consumi in confronto della ricchezza>>, quando, inoltre, da essa, si evince che il De Stefani, bloccando le sovrimposte, consolidò gli aumenti, sempre in danno dei ceti inferiori, e che l'osceno abuso dei decreti-legge (- contro il quale Ti1toni (31) protestò nella seduta del 3 aprile 1922, che oggi finge di aver dimenticato, e il Senato insorse il (31) Per quanto possa parere monotono, è igienico ricordare che ccstui (pur se presieda il Senat~, e si consenta ii lusso di disprezzare - lui! - niente meno che Lenin) è bene il medesimo Tittoni Tommaso, che, in ,piena Camera, un noto fascista, il professqre Ettore Ciccotti, ineccepibile dal punto di vista della probità personale, avvicinò, nel giro ironico di una sua definizione, ai camorristi del processo Cuocolo. N~ seguì una polemica, svoltasi sul Giornale d'Italia e su altri fogli, dalla quale questo ex-ambasciatore del re d'Italia uscì con le ossa rotte. Di tutto è parola nel mio libro « Così parlò Fabroni ». Biblioteca Gino Bianco
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