A Ra.i:aele Rossetti. Mio caro Rossetti, queste mie fervide note - dettate nei giorni che seguirono l' ansia e la commozione « che mai non resta » pel martirio di Giacomo Matteotti - sono parte di un piccolo saggio, che stavo preparando éon la preziosa collaborazione del nostro apostolo indimenticabile, e che la benemerita « Libreria Politica Moderna » ha, da tempo, deciso di pubbUcare per protesta, insieme, e documento della vergogna che dura. Io avevo infatti comunicato a Matteotti- sebbene personalmente non avessi la fortuna di conoscerlo - il mio proposito, e gU avev.o rivoito pre-' ghiera di aiutarmi, con notizie precise, nelle indagini che andavo svolgendo intorno all' opera di parecchi dei personaggi, trasf eritisi, in villeggiatura (probabilmente ... non lunga), dal « Viminale » e dal « Chigi », al « Regina CoeU ». L'opera paziente e complessa, fornita dal Matteotti a dimostrazione delle responsabilità, precise e categoriche, del fascismo in genere , e, in ispecie, del Mussolini, quell'opera, che B1bl oteca Gino Bianco
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