Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-65sono disoccupati anche quelli che non risultano tali dalle scriMure degli uffici per la disoccupazione, che determinano i calcoli ufficiali. A questo punto cade acconcio il rilievo sugli scioperi, che, secondo le cifre del governo, elencate dal Matteotti,subirono una diminuzione da 1Oa 1 nel numero degli scioperanti (da 680 dell'anno precedente il nuovo regime a 156 del primo anno fascista). Con amara ironia il relatore osserva che il bastone e l'assoluta assenza di organizzazione e di riunione impediscono materialmente anche lo sciopero, che è oggi concesso solo agli iscritti delle organizzazioni fasciste. Ma la smania autoapologetica dei domina~ori non ha freni. Essi si vollero financo attribuire il merito dei 54 milioni di quintali del prodotto granario nel 1922-23 (dieci milioni più dell'anno precedente). La vanteria è smontata dal Matteotti che acutamente osserva prima di tutto che, per lo meno, la semina fu preparata e iniziata in vecchio regime e fra i disordini dell'ottobre, ed è inoltre risaputo che la stagione e la pioggia hanno massima influenza sul raccolto (30), sicchè dovrebbe evincersene che la fortuna del migliore raccolto dell'anno scorso - che (30) Qui , il relatore soggiunge: « Le statistiche di Ghino Valenti hanno dimostrnto che sempre in Italia si alternano regolarmente un anno di raccolto abbondant~ e uno scarso, quindi il confronto va meglio fatto col 1921, anno bolscevico, nel quale il raccolto ascese a 52,482 mila quintali, cioè quasi R. MARVASI - Dopo il martiri<>. 5 BibliotecaGino Bianco

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