-62dando che « la prima promessa fatta agli italiani dai nuovi governanti fu quella di riportare in poco tempo la lira italiana al ·valore di SO centesimi oro >>. E denunzia il « miracolismo fascista >>che, « mentre predica l'indipendenza della economia dello Stato, si illude poi di influire immediatamente sulla economia con la volontà politica >>.La relazione dimostra, con la forza di prove e di cifre, ,che qui sarebbe troppo lungo riportare, che « nel 1923, cioè nell'anno fascista, i cambii sono piuttosto peggiorati che migliorati in confronto dei corrispondenti mesi del 1922 >>. Parimenti l'esame della « bilancia commerciale>>dà al relatore il modo di asserire che essa, « gravemente alterata dalla guerra, tende costantemente, dal 1920 in poi, a ritornare alle condizioni di avanti guerra, anche qui senza miracolosi mutamenti . Viceversa nei primi mesi del 1923 il deficit si aggrava, per poi lasciarsi riassorbire col cessare delle maggiori urgenze di frumento e di zucchero. Io che non seguo, nemmeno in que8/ta sintesi, la relazione in tutte le sue parti, - che credo il Partito Socialista Unitario pubblicherà in una seconda più larga edizione, contenente l'ulteriore opera prodigiosa del nostro Matteotti, - rileverò da essa quanto basta a provare, nei rappor,ti col paese e col proletariato, l'impostura del governo. Avvicenderò, in questo capitolo, la parola mia ,con la sua. Voglio, ad esempio, ricordare la documentazione del relatore a difesa delle classi Lavoratrici, accusate dal fascismo di avere, con l'aumento dei loro salarii, determinato l'aumento dei prezzi delle Biblioteca Gino Bianco
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