Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-54nessun consolato e nessun impero riuscirono mai a spegnere) - è ridicolo quanto il confronto in altro verso, che si va, da alcun tempo, istituendo, in certi focolari di servile adulazione, fra il primo Napoleone e il nostro attuale presidente del Consiglio. Nè sappiamo a quale al1trarivoluzione (29) sia paragonabile questa avventura dell'ex-direttore dell' « Avanti! », che ha messo il paese a soqquadro, e sta offrendo alla Giustizia un così vasto materiale d'indagini su cose e personaggi (- tutti dell' .... « era nuova » - ) abbastanza anormali, e certamente abnoruni. Comunque, io ripeto che nessun moto rivoluzionario - olitre i termini brevissimi della insurrezione - statuì a proprio vantaggio, per anni interi, la facolità di fare scempio delle leggi scritte e morali, e di battezzare una così strabiliante prassi, nel home, ormai piuttosto sarcastico, della legalità. Queste considerazioni, e le altre che andremo dettando in sèguito, noi sottoponiamo ai componenti la Sezione di Accusa, che hanno il tremendo onore della istruttoria sul truce misfatto che strappò al socialismo un suo purissimo apostolo, e suscitò, nel mondo civile, sdegno e raccapriccio! Appunto è questo dei maigistrati, che indagano sul martirio di Matteotti, un tremendo onore. Non la sola gente d'Italia, (29) Ci auguriamo che non voglia Benito istituire confronti con un'altra grande rivoluzione, quella di Russia,, solamente perchè l'ambasciatore Jurenieff ebbe l'infelice idea e lo stomaco forte di convitarselo non so se a colazione o a pranzo. Biblioteca Gino Bianco

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