Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-52cialmente conosce il Finzi - quello del testamento morale,che non si trova più (28)--; anzi, se non erro, ne è un po' parenite, e ne ha celebrato il matrimonio, pel quale le gazzette menarono itanto clamore. Sua Eminenza wnosce il Finzi e il meglio dell'aristocrazia più intransigente e nera di Roma, e pare abbia in gran pregio l'alta industria più o meno bancaria. È, quindi, naturale che egli puntelli, con l'autorità della sua «porpora», il governo che assassinò la libertà di stampa e disciplinò il reato di gioco d'azzardo, legalizzando le bische. Dov'è, dunque, la rivoluzione, in nome della quale il Farinacci vorrebbe vietare ai magistrati di procedere, con piena li'bertà, alle indagini sull'assassinio di Matteotti? Chi ne avesse tempo e voglia, potrebbe formare un bel tomo con le dichiarazioni continue, quasi asfissianti, ·sulle origini legaliitarie dell'avvento fascista, dal discorso ·dell'ottobre 1922 al San Carlo di Napoli, alla presentazione al Quirinale in camicia nera, con le debi~e scuse e riverenze al sovrano, giù giù, per tutto un biennio, fino al recente discorso al Senato, dopo la autoespulsione dal ministero dell'Interno, e mentre ancora durava la tremarella. Chi ha ,tanto vantata la legalità della ultima crisi, è, per lo meno, imprudente se parla di rivoluzione, o lascia che ne parlino i suoi presentatori e alter ego del direttorio e del· giornalismo intimidatore. Imprudente (28) Ma pare che il giornale Il Popolo un bel giorno ce lo farà conoscere... B1bl otec:a Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==