Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-46patriottismo (24 ), di antinazione ». 11 fatto della guerra, ponendo il problema dei suoi motivi, che son tutti di predominio economico e di competizione fra le varie forze industriali, in concorrenza spietata nel mondo, giustifica l'insurrezione spirituale dei classisti rigidi, che denunziano il pretesto della patria, estratto dai concorrenti in danno del proletariato mondiale. Il nostro dissenso dai neutràlisti intransigenti non è già nel negare tale pretesto, bensì nel ritenere che debba il flagello di guerra essere impedito internazionalmente dal proletaria,to insorto, e non da una nazione sì e dall'altra no. La medesima internazionalità del principio della lotta di classe, non consente che questo sia attuato « in una parte più e meno altrove >>. Una mia frase: « O tutti inermi o tutti in fl,rmi » intese appunto di assodare il principio del disarmo universale col metodo marxistico dell'unione di tutti i lavoratori, e non coi palliativi della « lega delle nazioni », onde le buone intenzioni sono bandite, giorno per giorno, ora per ora, dalla realità (25). (24) Fra costoro in prima linea i nazionalisti, lasciatisi ipoi trarrqui11amente ingoiare dal fascismo. Pochi anni prima del 1oro assorbimento, Luigi Luzzatti aveva potuto, a1la Camera, isenza esserne !rintuzzato, abbozzare, in un suo discorso, la seguente definizione testuale: « II nazionalismo è la caricatura del patriottismo». (25) In polemica cortese con Amedeo Bol'diga, che mi aveva contrastato ta1e punto di vista, con una sua lettera, poi riprodotta nella mia « Critica della guerra», io dicevo, fra l'altro: « ... Un sociali.smo che non sia internazionalista non ha rnB1bhoteca Gino Bianco

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