-45giustificate>>. Ciò non ha impedito, all'attuale sottosegretario di Stato, in questi ultimi mesi di inferocirsi e di andarsene nel marzo a Genova a esaltare l'ignobile aggressione contro Gonzales, Rossetti, Canepa e altri valentuomi, riuniiti a deliberare sulle elezioni allora imminenti. Non esistono dunque nè il coraggio leonino dei vinCÌ'tori, nè la codardia dei viniti. Esiste solo una violenza organizzata da coloro che sono chiamati dalle leggi e dal loro medesimo giuramento a reprimerla. Io, socialista, posso conserntire in un solo appunto mosso alla mia parte: di non avere essa abbastanza esàltait:ii valori morali e di aver dato soverchia importanza alle cooperative ai sindacati professionali, e, in genere, alle elezioni. E anche ammetto, e l'ho dichiarato in un mio libro sulla guerra, che l'insistere sulla propaganda del neutralismo fu un errore, perchè il neutralismo va predicrutoe imposto internazionalmente la vigilia e non l'indomani del suo divampare niente meno che nelle forme conflagrrutorie. Io che sono nemico acerrimo della guerra assai più forse di parecchi neutralisti, se non posso opporre la rivoluzione alla guerra, difendo la mia patria, pur auspicandola libera fra le altre patrie -senza barriere, contro il flagello della invasione e contro la servitù. Tale il mio pensiero. Dov'è l'errore? In me o nei miei compagni e contraddittori? Non mi pronunzio, chè non credo alle sentenze definitive. Ma reputo iniqua e ingiusta l'accusa che si move agli assertori della itesi neutralista, dai monopolizzatori del Biblioteca Gino Bianco
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