Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-38del governo e del fascismo dovrebbe desiderarla , anzi imporla , nel suo proprio interesse. Non basta ostentare rispetto alla libertà del potere giudiziario, che è , del resito, veramente libero , quando lo sia non per altrui concessione, ma per propria intima viritù, e che, in ogni modo, dà solo facoltà di pronunziare sentenze: l'esecuzione di queste non è di competenza sua, bensì del potere esecutivo, che oggi è presieduto - con la forza e in barba al consenso - da chi un giorno potrebbe essere costretto a eseguirle contro i personaggi più cospicui del partito che egli impersona e capeggia, a eseguirle, vale a dire, moralmente, contro di sè. Chi guardi la situazione da tale punto ·di luce politico-giudiziario ha il dritto di revocare in dubbio la famosa « enorme tranquillità » del governo e del suo presidente. E il ballo di San Vito, da •cui pare preso)l Farinacci, - che sbraita contro mezzo mondo e suscita dubbii anche nell'animo di quelli che non avean finora pensato le cose malvage, escogitate· da quel cervello in convulsione epilettica, - denunzia uno stato d;ìnquietudine, se non addirittura il panico delle alte sfere, di fronte al crimine, che tuttora turba la •coscienzadel mondo civile. Fioccano da tutte le bande motivi di sospetto e di preoccupazione, ,che vietano, a una onesta e libera istruttoria, l' indifferenza. Il memoriale di Rossi e le indiscrezioni durante la sua latitanza, il così detto « testamento morale» di Aldo Finzi, riaffermato dal giornale « Il Popolo », con serietà di argomenti e di prove, la inesplicabile permanenza del De Bono Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==