Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-36Gabriele D'Annunzio. L'.ansia della patria non li commove. Logici. Le fiamme, che oggi ci urgono, non furono forse suscita.itedai gaudenti il privilegio della ricchezza privata, agraria e commerciale? La funesta fazione, in armi contro il corruccio proletario, non fu, dunque, arruolata, con fior di milioni, dalla industria pallida e tremebonda, e non fu essa protetta da _) tutti i governi, senza eccezione e senza pausa, fino al governo Fa:eta, quello del finto stato d'assedio? Non deve allora sorprendere la recente cinica dichiarazione di quel tale comlnehdatore Silvestri, in sua nequizia, coerente, alla pari degli altri industriali in polemica col senatore Einaudi, che fanno ressa apologetica intorno al Duce, sbandierandone la gonfia eloquenza, esibitrice di un patriottismo di falso conio (17), da tutti i punti cardinali della penisola. L'ormai vecchio gioco serve a salvare la parassitaria finanza di lor signori, nuovamente minacciata dallo sfacelo del fascismo. Questa palliazione di nascoste magagne è così evidente da non isfuggire neanco all'occhio inesperto di un bamibino. Se se ne accorgesse Gioberti (18), alla pari del Machiavelli e dell'Oriani citato a getto con- ( 17) Leggere, a ri:prova, nella Giustizia di Milano, la quasi qnotidiana documentazione che l'integro giornale offre al ,pubblico della attivi,tà di ,questo i.nverqsimile commediante, che volle, obbedendo, forse, a un senso di emulazione, riabilitare Rabagas, supe;andolo ... ( 18) Già, a prqposito del Gioberti, ·che sta .mandando in visibilio, col Gentile,-~ il,filosofo dell'ammazzamen•o, - squaB•bliotecaGino Bianco

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