Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-35istrionico atteggiamento il Mussolini se lo può consentire perchè conosce la forza che a lui riuscì di estrarre dal tradimento della sua fede e dalla illusione che egli seppe sus·citare in tante giovinezze, immolatesi a un miraggio falso e bugiardo, per lo spiegabile sdegno in esse acceso dalla svalutazione deplorevole del sacrifizio di guerra. Di conoscere tale forza egli dette prova l'indomani della marcia su Roma, nel punto d'irridere all'assemblea legislativa e di rinfacciarle di non avere egli fatto dell' « aula sorda e grigia un bivacco di manipoli)). Fu quello il primo saggio di una politica che ondeggiò sempremai fra l'arbitrio criminoso e la ciarla petulanite e mendace, a riaffermare pensieri di concordia e propositi .... d'indulgenza e di ritorno alla legalità (16), mentre il bando l'incendio l'omicidio occupano tutta quanta la cronaca n'era del bell'i,talo regno. Nel perenne oscillare fra minaccie e carezze, crimini e resipiscenze, consiste l'attività di colui che oggi ha in pugno i nostri destini. L'astuta altalena dà modo, frattanto, al -capitalismo industriale e agrario - pavido di moti rivoluzionari - di giustificare la propria ulteriore solidarietà -coi responsabili di questa « f etida rovina n, come la battezzò, forse un po' tardi, ( 16) Imprudente la premessa, se non fosse una burla, chè essa implicitamente ammette, e quasi ,proclama, uno stato di illegalità che imperversa da quando surse l'era nuova. E i diséorsi recentissimi - che, a1meno in parte, salvarono la dignità del Senato - degli onorevoli Albertini Sforza e Abiat::, tutt'altro che sovversivi, riconfermano questa dura realtà. Biblioteca Gino Bianco

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