-26l' 11 febbraio del medesimo anno ai fascisti di Signa: « Dite aùo ai fascisti della Signa e della 'Toscana tutta che il piombo infuocato bisogna serbarlo per i nemici della Patria e del fascismo ... >>. Qualche informazione gl'istruttori potrebbero anche chiederla a proposito di una intervista, concessa 1'11 febbraio 1923, dall'onorevole Giunta, allora segretario generale del partito fascista, che, in un punto del suo colloquio, pronunziò le seguenti allegre parole: « ... Il presidente del Consiglio mi disse un giorno che, se i fascisti vorranno la pena di morte, potremo anche concederla, ma d'ora in avanti anche l'uccisione deve essere fatta in nome della legge e dello Stato (1). Comunque, se le forze negative continuassero la loro azione deleteria, qualche piazza d'Italia vedrebbe presto il plotone di esecuzione>> (2). Nè sarebbe inopportuno che il capo del governo desse agl'istruttori qualche chiarimento intorno alla letteratura , che chiamerei esplosiva, del « Popolo d'Halia >>, suo organo personale, fi.oriitoassieme al di lui... disinteres- (1) Implicitamente iiJ.Mussolini, con queste parole, dichiara'Va fegittime le uccisioni fatte fino a quei momento, anche in barba della legge e derlo Stato. (2) A integrazione di sì nobili sensi, il medesimo Giunta, pochi giorni dopo, i1 20 febbraio, in un ,suo discorso a Trieste, -si esprimeva testualmente così: « ... Non mi pento della mia rivoltella estratta nell'aula parlamentare... La milizia nazionale l'abbiamo fatta per qualche motivo. Se questa forza negativa dovesse prevalere, noi pianteremo i plotoni di esecuzione nelle piazze d'Italia ». Bibiioteca Gino Bianco
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