Roberto Marvasi - Dopo il martirio

Il regime di tro:a.te al martirio. Dètto questa nota esplicativa di un breve saggio critico del movimento fascista, mentre l'emozione del paese tocca l'acme per il lugubre trovamento della salma, profanata e manomessa, del nostro Matteotti. Voglio dire sùbito che il crimine orrendo potette darmi strazio, non mi sorprese, chè esso fu un anello - il più fastoso, non l'ultimo purtroppo - della catena d'infamie che da anni avvince la Patria. L' avvince e la soffoca, appunto, - per tris1 te spudorata ironia, - nel nome stesso della Patria. Anello di catena infame, sviluppo normale e attuazione di programma omicidiario, gridato dalle « ringhiere » e dagli «arenghi», trasmesso nei «comunicati», stampato sui giornali, affisso sui manifesti, scandito, in ritmo di terrore, nei comizii della fazione e nelle aule parlamentari, il delitto di violenza - dal bando all'incendio alla strage - è ormai protagonista sulla scena politica, arbitro dei nostri destini, verbo intrasgredibile degli oppressori. Della gesta corale criminosa, che non sembra aver pausa, mentre intorno l'ansia spezza il respiro della nazione, il Mussolini è l'animatore perenne. Padre Figlio e Spirito Santo. Separare il Mussolini dalla attività del partito, attribuirgli un dissenso dai molteplici Farinacci, e un ' 81b 1oteca Gino Bianco

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