Roberto Marvasi - Dopo il martirio

-113dal 1 triste gioco - l'alterna vicenda di dramma e di farsa, di ferocia e di ridicolo, espressa dalle polemiche fra quelli, che, fino a ieri alleati, per battere in breccia la temuta rivoluzione socialista, oggi si azzuffano disperatamente fra loro. Bella scena. Più originale di tutti è il « Giornale d'Iitalia », già s,trenuo e fanatico fautore della calata fascista, zelante buttafuori della marcia su Roma. Queste opposizioni fra lusco e brus,co di una stampa che - beata lei! - non si era accorta di quel po' po' di quotidiane birbonate, commesse impunemente dal Governo, ed erasi financo ingurgitato il rospo elettorale del sei aprile, gabellandolo per « volontà nazionale», meriterebbero il morso di Giusti di Swift e di Orazio. Sono le opposizioni dei ben pensanti. Opporsi, ma ... fino a un certo punto, biasimare... con lode, redarguire... con rispetto, mordere... baciando. Insomma il sermone invece della polemica, la predica in luogo della protesta. « Adelante, Pedro, cum iuicio >>. L'opposizione di Sua Maes,tà. Perchè, al fondo di tutte queste incer1tezzee perplessità, esiste un solo grande terrore: la riscossa socialista, che poi significa la rivendicazione proletaria. Certi oppositori novissimi del fascismo, in fondo, fingono di preoccuparsi deHa tradizione liberale e di Cavour con annesso e connesso Carlo Alberto, ma, . rea:lmente, hanno la fobia del rosso. Ed è questa la carta di Benito, che si è faititovenire la terzana della fedeltà al re, dopo ava-e inneggiato ai regicidi, e alla bandiera della patria, un tempo da lui auspicata R. MARVASI - Dopo il martirio. Biblioteca Gino Bianco

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