La "carta,, di Benito e la ".i.amma,, di D'Annunzio. La tremenda realtà, di fronte alla quale fu posta l'anima italiana dall'assassinio di Matteotti, preesisteva all'assassinio medesimo. L'incendio, il bando, la violazione del domicilio, l'oltraggio e la violenza contro i più sacri affetiti, l'aggressione codarda, l'om1cidio freddamenite premeditato e crudelmente eseguito erano all'ordine del giorno prima del delitto di Roma; e rimasero all'ordine del giorno dopo il delitto. Il tramviere Oldani - giovinezza operosa e degna - ucciso trucemente, col solito metodo del dieci contro uno ( 41), pochi giorni dopo il martirio di Matteotti, sembrò levarsi come un simbolo macabro contro « la parola d'ordine dell' « Avaniti », ( 42), che, del resto, è parola d'ordine italiana, reclamante le dimissioni del Governo, lo sciogl,imento della Ca- (41) E se, per caso, accade che, nell'attuazione di questo metodo codardo, qualche canaglia ci rimetta la pelle, vien fuori sùbito l'apologia del martirologio fascista. I sacri precetti del1' « era nuova » stabiliscono che financo la legittima difesa, se· esercitata contro un fascista, è... antinazionale. (42) Così l'ha definita Pietro Nenni in un suo recente atto di accusa - commosso, vivace, e suggestivo - edito, pochi giorni fa, dall,a « Società Editrice Avanti » di Milano, cql titolo « L'assassinio di Matteotti e il processo al regime ». BibliotecaGino Bianco
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