-104l'altro, non essendo stata mantenuta, suscitò a Cagliari le più gravi ribellioni da parte dei reduci delusi, che dettero l'assalto alla prefettura al grido di morte al prefetto Gandolfo, che poco mancò non fosse fascisticamente bas,tonato. Frattanto le legioni dell'assassino Dumini erano passate in rivista a Roma dal Duce magnifico. Questa molto sommaria esposizione di alcune tristi vicende non è nemmeno essa la prova più saliente dell'urgenza di guardare il problema della liberazione italiana attraverso la riscossa coraggiosa delle terre meridionali. La realtà del problema meridionale e dei beneficii che possono derivare dalla sua coraggiosa risoluzione si evince dal freddo esame dei casi d'Italia e delle mene politiche che li provocarono. Basta ricordare l'infiammaito movimento del partito sardo di azione e la sacra passione della Sardegna - riboccante di luci morali e di materiali energie - che, avida di realizzarsi come personalità autonoma, insorge contro la perfidia governativa, che ne minò i destini, piombandola in una specie di marasma senza fine, e reclama, con la ricchezza economica, quella spirituale, sì che il suo può definirsi un movimento liberista e libertario a un tempo. La nobilissima terra vuole l'autonomia dei suoi comuni avverso il controllo delle prefetrture, la restaurazione delle sue diete per il controllo diretto dei proprii interessi, la libertà doganale e di commercio per isvolgere i traffici con Francia Spagna e Africa , che le stanno intorno, riaffermare , insomma , la propria B1bliotecaGino Bianco
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