-26robusta della nuova organizzazione politica è costituita. li fascismo, nel suo bieco istinto di conservazione, avverte che una grande forza morale sorge nel Paese a minarlo alla base. Comprende che in questo socialismo non verboso nè guascone, ma risoluto e tenace, equilibrato e pacato è il suo nemico naturale, il suo nemico per definizione. E non tralascia occasione, nella parola solenne del Duce e in qùella méno accorta dei capeg•· giatori di provincia, di ~ettere in prima fila, tra i suoi nemici da stroncare le • pecore rognose» del Socialismo unitario. Giacomo Matteotti è felice di questa distinzione. Essere odiati dal fascismo è per lui il massimo onore che possa toccare ad un uomo d'onore. E prosegue sulla sua strada d11.llaquale nessuna minaccia per fosca e grave che sia lo distoglierà mai più. La sua attività di segretario politico del suo Partito è davvero prodigiosa. Nessuna fatica si risparmia. Da mane a sera è nel suo ufficio a temprare armi contro il Mostro. Scrive articoli, prepara discorsi, manda circolari, quando non prende il treno per portarle di persona. Durante le elezioni del 6 aprile non era lecito a nessun partito di opposizione, noncbè tenere un comizio, appiccicare il più scialbo manifesto ai muri d'una città italiana. Le piazze, le vie, i muri erano riservati alle camicie nere. E un giorno si vide Giacomo Matteotti, Bib 1oteca Gino B.ianco
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