-23gere un suo sogno ambizioso. No. Anche qui, egli obbedisce alla vocè del dovere. Anche qui egli offre se stesso alla Causa. Il proletariato non può demolire e non può costruire se non sa. La conoscenza dei problemi finanziari è la più necessaria tra tulle. Ed egli fa di questa conoscenza l'arma critica che demolisce, il buon arnese cbe servirà a costruire. Ma ciò che gli costò la vita, ciò che lo consegna all'immortalità è la sua condolla nei rapporti del fascismo. Egli ne è l'antitesi incarnala in un uomo. Generoso, altruista, riflessivo, uudrito di studi, armato di. logica, gentile d'animo, non può che avversare, d'istinto, prima ancora che per ragione partigiana, un movimento caotico e violento, rozzo impasto di fanatismo e di cupidigia, di ignoranza e di crudeltà, d'orgoglio infantile e di pre potenza brigantesca. Il fascismo non è per lui soltanto e primieramente l';rnlisocialismo, ma soprattutto l'anticiviltà, l'anliumanità. Combatterlo senza requie, con le armi della ragione e del sereno coraggio civico che va fino al sacrificio estremo di sè, è per lui un dovere e un bisogno. Quando la violenza fascista, che a Bologna ha fatto le prime sanguinose prove, si propaga nel vicino ferrarese, e aiutala dai ppleri pubblici s'abbatte sulle organizzazioni proletarie, egli, da Rovigo, si reca subito a Ferrara (dove è stato arrestalo il segretario della Camera del I;avoro Gaetano Zirardini, sollo imputazioni orribili B blio•eca Gino Bianco
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