- 22 - gliando lo Stato e la Nazione e arricchendo una piccola minoranza di profittatori. Ma il Partito è invasalo della visione apocalittica della rivoluzione imminente e le voci come le sue, richiamanti alla considerazione della realtà, non sono ascoltale. Nelle libere elezioni. generali ùel 16 novembre 1919 viene eletto deputalo. In quelle violentale e insanguinale del maggio 1921 è rieletto ancora dalla sua terra fedele. E nella tragica beffa elettorale del 5 aprile 1924 vie11e eletto in due collegi: a Roma e 11elVeneto. Sin dal primo giorno quasi, il giovane deputalo si afferma come uno dei più quotali valori parlamentari. Il bilancio dello Stato diviene l'oggetto dei suoi nuovi amori intelletluali. Egli lo scruta, lo indaga, l'analizza, lo fruga con la voluttà d'un esploratore che s'addentri in una foresta vergine. Cifre, cifre, cifre. Grovigli di cifre. Pensate: il bilancio d'un grande Stato nel dopoguerra, quando nessuno sa ciò cbe si può incassare e ciò che si deve pagare, quando i debiti fluttuano come onde oceaniche, e il valore della moneta di Stato sale è scende con scossoni e trabalzi da montagna russa. Ma egli pare che sia nel suo elemento. E i suoi diHcorsi di politica finanziaria, e la sua relazione sul bilancio delle entrale, sono documenti vivi della versatilità del suo ingegno . . Ma anche questo nuovo sforzo inlellellu3Je egli non lo compie per soddisfare una sua vanità o per raggiunBiblioteca Gino Bianco
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