- 20 - Giacomo Matteolli comprende subilo l'imporlanrn della conquista dei comuni ai fini dell'emancipazione della classe lavora~rice. Ma conquistare non basta, Occorre sapere amministrarli con sapienza tecnica e larghezza di vedute. E però, come prima s'era dato agli studi economici, ora già s'addentrava nei labirinti del diritto amministrativo e ne diviene, ancor tanto giovine, uno dei conoscitori più profondi. Ancora uno sforzo, ancora un sacrificio, per forgiarsi uno slroment.o ch'egli pone a servizio del proletariato. Questo giovine signore, ricco e sano e intelligente e collo, che avrebbe potuto libare alla coppa gioiosa della vita, che avrebbe potuto cogliere ogni frullo che l'albero ferace della monùanilà snole offrire a tanti meno degni di lui, rinuncia ai facili piaceri della giovinezza e della ricchezza, alle gloriole e agli amori, e vive una vita di semplicità austera, di lavoro sfibrante, di responsabilità spesso gravi, in un bisogno perenne di dedizione, di_prodigarsi perchè i suoi più infelici fratelli in umanità possano avere qualche sorriso e qualche gioia dalla vita. Ah I quei meschini avversari, non so se più stupidi o cattivi, che su-per le loro gazzelle e dentro l'aula parlamentare lo perseguitavano col ~rido idiotamenle ironico: « Socialista milionario I» E non capivano gli sciocchi che in quelle .due parole era la più alta lode. Ma essi volevano sottintendere : « Sociàlistà per diporto, soBibl oteca Gino Bianco
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