Vincenzo Vacirca - L'ultimo martire della libertà

- 10 - in quella paurosa Macchia Grossa f Brucialo in una carbonaia! Fallo a pezzi e gettalo nel fondo melmoso del lago di Vico! Dove f Lo sapremo mai, forse! E' possibile che la giustizia, che tiene già in suo pugno· tutti gli esecutori male1iali del Misfatto e due dei mandanti e non riesce a sapere dove, dove hanno nascosto o distrutto il corpo inanimato dell'Ucciso f Perchè si contende al popolo d'Italia il diritto di tributare· l'omaggio estremo a Colui che s'immolò per salvarla! Perchè si contende alla· vecchia Madre quasi ottuagenaria, alla giovine Consorte, alle sorelle ai figli il tragico conforto di comporre le spoglie mortali del loro Amatissimo nel sepolcro~ li corpo di Cristo crocifisso non .venne negalo a Maria, alla Maddalena, ai discepoli. Perchè si nega alla pietà dei pareuli, all'amore e alla gratitudine degli italiani questo cadavere d'assassinato f Ah! noi lo sappiamo. I potentissimi che han sfidato l'ira e il dolore dei vivi hanno paura di questo Morto. Questo ca!lavere grande come una montagna è l'ostacolo insuperabile contro cui inciampa e s'abbatte .la tiraunia. Questo pietoso e oltraggiato e seviziato « corpo del delitto~. questa prova «viva» nella sua fnanilà-cadaverica della ferocia dei.sicari, dtll'orribile cinismo dei mandanti incute paura più di centomila vivi armali. .· E ancpe qui l'illusione folle dei tristi. Il cadavere assente divieue onnipresente; il cadavere ignoto si copre dei colori del mistero e della leggenda. E lutti.lo vedono, e ciascuno, nel)a _sua pietà e nel !>UO dolore, se ne fa Biblioteca Gino Bianco

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