Vincenzo Vacirca - L'ultimo martire della libertà

-9d'innocenle, hanno avuto cosi vastà e immediata risonanza nel cuore di lutti gli uomini che parlecipa,io alla moderna convivenza civile come la voce silenziala e il grido spento di Giacomo Matteotti. Giammai, nella storia dei popoli, delitto di potenti sollevò una pietà e una protesta così universali e spontanee e pronte; giammai nella millenaria e torbida e gloriosa storia d'Italia, o d'alcun altro popolo, il sacrificio. d'un uomo ha scosso così profondamente -l'animo d'un popolo, da· rinnovarlo, da purificarlo, da esaltarlo, da riscattarlo di anni di viltà, di paura, di acquiscenza verso altri delitti non meno esecrandi. Il volto d'Italia s'è, dopo il delitto, trasfiguralo. ·Dove il terrore o il cinismo dominarono prima, è oggi la collera e la pietà, è soprattutto il senso augusto della vita che si ridesta, è la- volontà, dura ferrea, di restaurare il cullo della Lil)ertà e della Giustizia, che splende di fulgidissima .luce. E coloro che si lordarono le mani del misfatto alro- -cissimo, i mandanti potentissimi -e· ancora occulti- _: oc~ culli alla torpida giustizia legale, ma noli e_rivelali a;11a veggente anima popolare -'- già tremano in ognj loro vena, sentendo che nessuna forza di baionetta ~ di' n:Ì~-~- ganelli potrà mai più arginare la montante marea· che rugge entro e fuori i confini d'Italia e solo la ~iustizia restaurala potrà placare. Essi ·ora ci contendono il cadavere del Martire. L'hanno trafugalo, l'hanno nascosto. Dove f Sotterralo B1ri,ioteca Gino B :mco

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