Luigi Carlo Farini - Al signor Guglielmo Gladstone

7 straniera all'Itrzlia: che sia pure contratto l'obbligo di provvedere con particolari convenzioni ad ogni accidente che possa richiedere l'esecuzione dei patti summentovati. Dicesi eziandio, che l'Austria siasi adoperata con molto studio ad ottenere che la y·wtrentigia fosse estesa al mantenimento di lu.tte le Dinastie che oygi regnano nella Penisola, ma che la Gran Brettagna non siasi piegata a somigliante patto. Io non discorrerò, o signore, sul trattato, di cui si dà voce n è sulle convenzioni , che ne sarebbero la cons.eguenza, prendendo consiglio dall'amore di patria; ma nella breve inchiesta piglierò per guida quella fredda ragione, a cui s'informano i giudizi di chi sia cautissimo nel consultare e nello opinare sulle materie di diritto internazionale, di equilibrio europeo, di politica gen~rale. Il trattato, se il guardi nella lettera, non avrebbe altro fine che quello di raffermare ed avvalorare alcune clausule e massime dei trattati del i8HL Ora la stipulazione di un trattato segreto fra due di quelle Potenze che ebbero rogato i pttbblici, sarebbe indizio che si diffida di qualche altra Potenza, o che il segreto vale ed importa qualche recondita intenzione e preparazione. Taluno potrebbe a prjma giunta pensare, che questa fosse una cautela contro la rivoluzione minacciata dalle sètte nimiehe della monarchia e

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