Luigi Carlo Farini - Al signor Guglielmo Gladstone

{4 ghilterra facevano sentire al Re di NapoJi, se non il suono delle minacce, acerbissimi rimproveri ed ammonimenti. Or come pensare che la Russia, la quale fu ed è pur tuttavia, direi quasi, il perno dello edificio del l 81 ~, e lo Imperatore Alessandro il quale è fautore di pacifici avanzamenti civili , vogliano qua in Italia preparare turbazioni, favorire rivolgimenti c guastare quell'edifizio, a conservare il quale sono dediti per tradizione, per patto, per utilità propria? E quali influssi nuovissimi potrebbe la hmtana Russia esercitare sulle popolazioni italiane diverse di stirpe, di religione, di lingua? Pare adunque chiaro che sibbene la lettera del trattato, accennando anche alle 1.ntervenzioni non dirette, voglia accennare a quei sottili influssi che la sospettosa .t\.ustria può temere, non possa esprimere il sospetto delle pratiche sovversive della Russia. N è ·so persuadermi che per interven.zione più o meno diretta abbiano voluto intendere gli uffici scambievoli della amicizia ristabilita fra la Casa di Savoia e quella dei Romanoff. Non so persuadermi, che i cortigiani dispetti e le gelosie femminee sulle pubbliche dimostrazioni di cosiffatta amicizia siano stati innalzati all'onore delle meditazioni e degli affanni della Cancelleria di Vienna. La quale, senza cercare reconditi motivi, potrebbe avere spiegazwne molto chiara di quelle dimostrazioni, ricor-

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