Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Tornando in Italia creduto di essere stati soccorsi con denaro del governo greco. Il buon Gattorno- così s impatico anche fi sicamente: ha la barba e l'accento di uno storico doge genoveseè abituato da mezzo secolo a tali spogl iazion i, c più di lui lo deve sapere l'amministratore del suo patrimonio, vistoso un giorno ed assottiglia to oggi dalle troppo frequenti e generose elargizioni a scopo pat riottico . La sua calma non si smen tiva mai. Oltre che dai garibaldini rimasti in Atene, era perseguitato da numerose fami g lie che dall' Italia gli chiedevano teleg raficamente notizie dei volontari. Quando seppe della battaglia di Domokò, il suo dolore di non ave rvi partecipato fu mitigato dalla notizia che i garibaldini si eran·o fatti onore; ed e ra in g iro g iorno e notte nei gabinetti dei ministri per avere le liste dei morti e dei feriti da trasmettere in I talia. Una sola volta perclette la calma, c fu quando gli venne riferito che il g iovane e noto prete Papadopulos andava dicendo a qualche garibaldino che i volontari italiani dovevano rivolgersi pe r danaro a lui, Gattorno, il quale aveva ricevuto una somma dal governo greco. Il fatto si era invece che Gattorno elargiva danari propri e che il ministero Rallis aveva concesso bensì una somma di poche migliaia di lire alla colonna Ric-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==