Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

230 Tornando ùt Italia - i\fa allora - dissi - mi permetta di mandare il mio uomo a prendere qualche po' di cibo nella carrozza che ho poco lontana di qui. - Egli accettò di buon g r ado, ma quando l' uomo arrivò poco dopo con una valigietta di provvigioni, non volle prendere che due sardine sott' olio con cui s i fece un sandwic/1; e quella fu tutta la sua cena. Il g iorno del combattimento, poi, è noto oramai come egli s i sia compor tato coll' antico valore. Si deve alla resistenza opposta dai garibaldi ni e dalle poche altre truppe dell'estrema sinistra se i turchi non supera rono le posizioni quella sera stessa e se fu possibi le all' ese rcito greco di ritirarsi da Domokò con qualche ora di vantaggio sul nemico. Anche Peppino Garibaldi, il· diciassettenne fi g lio maggiore di R icciotti, si mostrò in quel g iorno degno del nome che porta. Marciò c si battè come un sempl ice soldato, ma de i più coraggiosi e for ti. * In questa rapida rasseg na, pur cosl piena di lacune, non devo trascura re un vecchio ufficiale garibaldino, il colonnello deputato F ederico Gattorno. Giunto in Atene il 1 o maggio coi suoi colleghi Fratti e Fazi, con Felice Albani ed un'ottantina di volontari , dopo aver coadiuvato efficacemente Ricciot ti

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