Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Jòrnando iu Italia - Al centro - interruppi. - Eh, già ; qui dove siamo noi non pare altrettanto forte, ma speriamo bene. A rivede rci quando torni; ricordati di portarmi qualche cosa da leggere.... gli ultimi numeri ciel Corriere della sera.... - Rimasto senza cavalcatura, come ho raccontato, non potei più recarmi a ll' estrema sinistra, distante una ventina eli chilometri ; il g io rno della battaglia mi trovavo al centro della posizione a Domokò ; non rividi il buon Fratti e cie l modo con cui cadde al principio dell'attacco, seppi solo dal dottor Casazza. Così buono, educato e gentile, Fratti non aveva che amici in tutti i partiti. La sua fede politica non si manifestava mai in astiose polemiche partigiane. Nelle discussioni portava sempre una nota elevata; nella guerra greco-turca, mentre altri si perdeva in miseri dissensi egli non recò che sentimenti nobili e disinteressati: quelli ciel sacrifizio e ciel dovere. Per la sua coltura e per la maniera con cui morì, Fratti ricorda i Mameli ed i Da ndolo. Ed è triste eli ricordare come un corpo, che albergò uno spirito così bello e generoso, fosse condotto alla sepoltura in modo che fa g randissima pena solo acl accennarlo! Era tale nell'esercito greco la deficie nza dei mezzi eli trasporto, che mancavano assolutamente i carri per rimuovere i cadaveri. Così, dopo il combattime nto, il corpo eli Antonio Fratti dovette essere 15

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