Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Tornmrdo fu /talla 221 Negroponte; e il giorno appresso, 10 maggio, montava fieramente a cavallo al seguito di Ricciotti nella prima marcia da Santa l\Iarina a Lamia . Bell' uomo a piedi, era superbo a cavallo e nconosciuto oramai per voto unanime come il più e legante -oltre che più colto- ufficiale garibaldino della spedizione. Durante quella marcia, quantunque piovesse quasi continuamente, non faceva che parlare di Leonida e delle vicine Termopili. Il suo ordinario buon umore era aumentato dopo il telegramma del principe Costantino, che raccomandava a Ricciotti di raggiungerlo coi garibaldini a Domokò al pùì presto possibile, parole le quali facevano supporre imminente un nuovo attacco dei turchi . Poichè la grande preoccupazione di Fratti era quella di giungere al campo acl armistizio concluso, cioè a cose finite. - Arrivassimo almeno - r ipeteva - pe r l' ultimo combattimento, per una buona battaglia in posizioni vantaggiose, durante la quale i turchi venissero respinti . Che piacere to rnare in Italia dopo aver fatto alle schioppettate! - Pure, clesicleranclo di trovarsi presto al fuoco, egli non aveva alcun tristo presentimento. Non lo sentii mai parlare della probabilità di cadere neanche ferito. Uscito incolume già tante altre volte da miCIdiali combattimenti, s'era abituato talmente al peri-

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