Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

208 Ln hallnçlia di Domolò da quel povero Be llini, romag nuolo, che poi morì nella difesa della trincea, - era ritornato a Domokò. « Il mio materiale di ambulanza ritornò quindi presso il battaglione, il quale, quando, con tanto valore e con sl t ragici effetti, si trovò impegnato nella difesa della trincea sotto Domokò, ebbe, per l'opera ammirevole del mio amico ì\fagli, studente in medicina, un buon servizio medico c potè provvedere al trasporto di tutti suoi feriti, su carri, per la via eli Lamia. « Io mi trovavo distaccato presso la colonna del generale, senza alcun mate riale di soccorso. E quindi il giorno della bat taglia, che fu il 17, feci la mia parte eli semplice volontario. « La mattina del 18 aiutai ad avviare i fe ri ti sulla via di Dragnista, e sceso poi, con due compagni, al campo di battaglia, dove il cadavere del nostro Fratti era stato lasciato, lo trasportai sopra un mulo pe r quattro o cinque ore di montagna, fino a Dragnista. « Per la strada incontrai un convoglio di feriti, che credo seguisse il dottor Casazza. Questi, come la magg ior parte dei fe riti, proseguirono avanti per Lamia e più non li rividi fino a destinazione. « Le medicature furono fatte per opera specialmente del dottor Nicverhiis, aggregato alla nostra compagnia ing lese, e del dott. :\lound, aggregato a lla legione fi lcllenica, essendosi l'ambulanza del corpo di

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