Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

206 la battaglia di Domokò ---- nemmeno una fascia, però; un po' di laudano, eli cognac e di mag nesia, il tutto chiuso in una cassetta eli legno che al momento buono non potè esse re ~ul campo di battaglia, pe rchè in causa dell'assoluta mancanza eli mezzi eli traspo1·to, rimase distante otto ore dalla colonna. Sul campo il dottor Casazza medicò i fe ri ti in grazia del materiale datogli dal vecchio medico della legione filellenica, che s i trovava vici nissima, e mercè un pacchetto di garza che il deputa to F azi aveva con sè e che g li portò nel punto in cui aveva stabilita l' ambulanza. Al calare della notte, Casazza fece po rtare i feriti, fra cui lo s tudente torinese Giachetti, in una casupola vicina, dove si trovava anche il capitano g reco Varatazzi, comandante della filellenica, che dopo poche ore morì. La mattina del 18 cominciò la odissea del t rasporto dei fe riti , senza cavalcature e senza barelle ! Casazza ne prese con sè parecchi e si avviò verso Lamia. Perduta la strada, si trovò ben presto tagliato fuori completamente dal corpo garibaldino, ed anelò alla ventura sui monti, attraverso i bosch i ed i pantani . Raggiunta poi fortunatamente la strada buona, gi unse a Lamia mentre tutti fuggivano in preda al ter rore verso il mare: con g rande stento potè imbarcarsi coi suoi feri ti c proseguire per Atene.

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