1 t lamentare, dimostrn,ndo con 'Cifre alla ma.no cho h vera espressione popolare era. solo nei d no- ·•Cento clep11tat;i di opposizione, e che la « maggioranza » era s'tata strappata att1·averso assalti :d la « urne », imposizioni, · frode, aggressioni, e, fi 11:tn- ,che omicidi. Per I.i ·«maggioranza.» elelita. gli unici a. votare erano stati i prefetti, l' O.V.RA., sqnaclri~ti. <:R_l' entrav:,no dne e tre volte nelle Sezioni elet- :torali, ammiccando il presidente del seggio, ecc .. Il ì\1:i,tteott;i promise ancorn delle 1 rivelazioni u -che, come semp1.,e, le nvrebbe documentate. E se- ~nò la su:1, condanna di morte. · Sul « Popolo d'Itali:t » (giorna,le cli ìVIussoli11i) omp:,.rvero dei «corsivi» che a.ddit:i,_vano all'ira <Clelio sgu:idris1Ì:10 l'audacia del Matteotti; ma gi:\ -<lai 20 lllaggio 19:?1, la « ceka » incominciava a,l · -0rg:u1izz:ue l'ignohile r·olpo . . li 10 giugno 1924 verso le Ol'e 16,30, mentre rincas:iva in Via Arnaldo d:1, Brnsci:L, il povorn NlatteoLti, fn aggTedito da cinque o sei dèlinqt,en- ·ti, uno dei qua.li gli tirò un formidabile pugno :il to~l.c-e, ed i res.ta nti prnsolo di peso lo tr:1s- . ero a viva forza in un-a. automobile che ivi sostava ih1 attesa. Il Matteotti tentò difend8rsi, tit·ando calci, gridando, ma gli assassini chiusern Jo sportello.· tanto che uno di essi rimase in piedi 8 biioteca Gino Bianco
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