Omero Schiassi - Fascism exposed!

infamla di metodl, le clvlllss.ime mlnoranze a1logene. Egli e capo e prigioniero di una banda di dissanguatori di ogni risorsa deIla Nazione, che fanno ressa nelle sezioni fasciste, alla ricerca de! phi stremenzito osso da spolpare; detriti sociali, veri avanzi di galera per reati comuni, spesso ricoprono in questaera fascista-posizioni eminenti. Ma la sua responsabiHta e immensa, e in proporzione diretta dell'incitamento sistematico e assoluzione al delitto, onde raggiungere e mantenersi al potere, dell'elemento peggiore della Nazione, e che ora la domina e dilania. I suoi maggiori esponenti e rappresentanti in Italia e all'estero, non sono designati e scelti per le loro capacita, ma per ii maggior numero dei de.litti compiuti contro Iavoratori.-La Monarchia e finita. . II discorso mortuario dell'istituto monarchico, e gi3. stato pronunziato in Italia per bocca <lei suo stesso titolare: "Se i1 partito al potere ha piatito abbastanza dozzinalmente re Vittorio, supposto regnante per Gra;ia di Dio e Volonta della Nazione, in presenza dei quattro precedenti I•residenti di Consiglio, desidera che me ne vada, io sono pronto." La stessa milizia fascista, non sap· piamo esattamente se di trecentomila o mezzo milione di militi, organo personale, guardia di pretoriani de! corpo de! Duce Glorioso, ii'on e vincolata da un giuramento verso la Nazione o ii Re; ma verso la persona di Mussolini, giuramento, che fa obbligo di vo1gere la mano assassina, perfino contro i propri genitori, a beneplacito de! Glorioso Duce. Ogni oppositore ii stato dichiarato per legge mussoliniana, nemico della patria. Ambasciatori e consoli, non sono pill i rappresentanti della Nazione aill'- estero, ma gli impiegati di Mussolini, nonostante che-ohib6!-ben si guardino dal dirlo, o addiritura anzi protestino ii contrario. Chi non si e piegato, e non ha acoettatci la formula fascista, e stato licenzfato. BibliotecaGino 13 anco 16 La principale funzione delle Ambasciate e dei consolati all'estero, oggi, e l'organizzazione di fasci, e la lotta in ogni modo possibile contro eventuali opposizioni e oppositori, verso i quali, la menzogna e l'arna phi tenue nelle loro mani; tutto ii resto non essen<lo altro che materia di ordinaria amministrazione. Povera Italia! Noi fissiamo gli occhi nel tuo pallore, mentre ti si ricopre di un man~o imperiale, perservire vieppill alle bra.me d'insaziabili Caini; e piangiamo, perche tanto ti amiamo, e perche sappiamo che a te,. e vietato persino ii pianto! Non per questo i CarbOnari. Bandiera, gli Ugo Bassi, i Cavour, i Mazzini, i Garibaldi, e tutta l'opulenta schiera dei precursori, martiri edl eroi de! tuo Risorgimento, perirono nelle carceri, o lasciarono la vita sul patibolo, o s'immolarono sui campi di battaglia, o diedero ii braccio e l'ingegno e gli averi per la causa della tua liberazione; n6 certo, se lo spirito di quei grandi, avesse potuto prevedere, che un Fato crudele, ti imponeva un'altra volta ancora di ascendere ii, Golgota per comando fratricida ! Non abbiamo i1 diritto di insistere oltre SU particolari, che pur ci assillano la mente e il cuore, come un cilicio irto di innumerevoli spine; ogni popolo ha le sue cure, e non siamo noi, gli ignari dei pesi e delle responsabilita che gravano su di voi, Onorevole Presidente; ci6 non ostante, se in qualche attimo fuggente, la solidarieta umana, che oggigiorno s'impone a chiunque, non solo come debito di auime sensibili; ma quale interesse universale, vi spinga a scendere fra ii nostro dolore; non sdegnoso della nostra veste modesta, in tale contingenza null'altro che segno di riconoscimento della nostra illibatezza. politica e morale; voi troverete anime forti e diritte; si che, riscaldato dallo stesso alito della loro fede, dall'alto della vostra tribuna, coll'ampia risonanza della vostra voce e autorita. possiate anche voi dire al· mondo, che !'Italia non merita carnefici; ma regola civile e liberta .•

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