Signore, Signori, Compagni, Amici! II vostro numeroso ed entusiastico concorso qlii stassera, es_prime chiaris- •imamente ii vostro intendimento e deliberata volonta. II vostro plauso sara la conferma dell'avvenuta Costituzione della Concentrazione Antifascista dell'Oceania, nel suo Comitato composto dei nomi dei Sigg: F. Broccardo, G. Terranova, N. Brancome, S. Lod6vico, C. Silvestrini, A. Torrigiani, e 0. Merluzzi. lo non parlo a uome de! partito che rappresento; ogni partito entra nella coalizione, con intero ii bagaglio delle proprie teorie, senza rinunziarne ad alcuna. Non parlo quindi ne a nome de! partito cattolico, o liberale, 6 repubblicano, o cornunist.a o anarchlco, ecc. lo parlo a name di tutto ii popolo italiano, eccettuati i Caini, che vuol tar conoscere, e non lo pu6 perche imbavagliato, al popolo dell'Australia, e possibilmente a tutto ii mon<lo l'ignominia fascista! La storia, dal suo inizio ai nostri _giorni, ci dimostra, che il mezzo pill etticace, a parte la soppressione fisica <lel tiranno, per abbattere Ja tirannia, e l'esposizione dei suoi fatti e misfatti. Perci6 ii tironno ell tntte le epoche, paventa e s'infuria contro Ja veritA, come ii taro davanti al dr~ppo rosso; ed uccide, imprigiona, tortura, esilia, tutti coloro, che si avventurano a dire la verlta. . Ho quin<li accettato con tutto i'entusiasmo di cui sono ea.pace, l'invito del Comitato, a commemorare ii uostro Grande J\fartire, e amico mio personale, Giacomo Matteotti, e di rivolgere contemporaneamente un appello al popolo Australiano. Cos!: "La Concentrazione Antifascista per l'Oceania, denunzia al popolo Australiano, e al ,suo legittimo rappre- 1 •entante On. Stanley Bruce, Primo Ministro della Commonwealth, Benito Mussolini e il suo regime." - -LibertA va cercando, ch'e sf cara, Come sa chi per lei, vita rifiuta. -Dante. Dobbiamo noi tacere cose incredibili bench~ verissime, o dissimu1are per Bibliotecd G no :::;a co poterle dire e scrivere cose crediblli benche false?! - Ed a maggio1· tortura nostra, potremo essere creduti in cose e fatti, che tanta resistenza al nostro inveterato abito legalitario hanno dovute superare, per essere cla noi creduti in un primo tempo, e che in 6gni modo giudicavamo eccesso storico-sociale riprovevole, ma transeunte? Potra un popolo, quale l'Australiano, che per ,Junga consuetudine, ha fatto sua seconda natura, l'osservanza della Jegalita, prestare orecchi• e fede all' enunciazione della pratica costante dell'arbitrio e de! delitto, a regola di dominio di un altro popolq con una civilta doppiamente millenaria? Onorevole Presidente. voi traete la vostra poderosa autorita morale a reggere le s01-ti, e a rappresentare ii popolo Australiano, dalla maggioranza Iegale che ve ne conferf ii mandato, e noi, nol). secondi ad alcu• altro, vi rendiamo il dovuto riconosci~ mento, e deferenza! Nnlla di tutte questo ii <lovuto a Benito Mussolini, che ha usurpato ii potere, e Jo <letlene tutt'ora illegalmente ed arbitrariamente, a dannazione di tutto un popolo di oppressi ! Da quando nell' - ottobre de! 1922 con la famigerata marcia su - Roma-una marcia di Italiani contro la propria capitale!- che presto gli storici spassionati, de&- criTeranno quale effettivamente fu, ii phi codardo episodio di guerra civil• al riparo di ogni possibile rischio, Par]amento, Monarchia, Costituzione, Legalita, Liberta, cessarouo (11 esistere, eccetto che nel nome e per le spese. II triste episodio segn6 ii corona. mento formale di tutta una serie precedente di delitti isolatl conti'O Jnvoro. tori, e I'inizio e ii trapasso dalla sporadicitii <lei crimini commessi ad iniziativa e responsabilitA incliYiduale, al delitto statale su larga scala, contre la classe lavoratrice. Un imperdonabile <lelitto aveva questa compiut~Ia presa <Ii possesso delle fabbriche-nell'imme<liato dopo. guerra, in conseguenza della delusione alle promesse fatte avventatamente dalla borghesia italiana-la terra ai contadini, e la compartecipazione in12 /
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