Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

74 Eppur la vita, che, lasso! m'avanza Non è che l'eco or ?isdegnosa or pia O di amara o di dolce rimen1branza; Cui s' accorda la flebil melodia Della tua viva voce, augel romito, Che parli a rne della compagna mia: Tu sei sposo felice; io fui marito Di te felice al par .... tu qui t'arresti Forse sul dtll)hio d' un amor tradito; ~o giorni meno vedo':i e funesti In n1ezzo a grama dolorosa prole, l Cui tolto l'amor suo non so che resti. \ E intorno a ciò che più mi punge e duole s; aggira il fil della volubil vita' E n1' è nemico di riposo il sole; Perciò, conTe tu fai, per la romita Selva rileggo a tln bel raggio di luna · · Le cicatrici della mia ferita, E vo contand·o l' ore ad una ad una, Mentre tu mesto alterni al sospir mio La tua bella canzon dell' ora hru~a .' Tu sei voce del core, e l'aura e il rio A te risponde e la· Natura intera, Che pa;re il soffio modular di :Oio, )

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