Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

3G Vorrnn, quai farfallette, al dolce lu1n.e Tutti pieni d'angelica virtute Sul tuo petto posar le ~elle piume; Dch lor parla di me, che ho qui perdutè Le rnie delizie; e di' che ai figli tuoi, E che allor padre ormai preghin salute~~ Così diceva; e co' 1le' raggi suoi Da un canto mi feria l'alba novella , Che mesta ritornar parea su noi; Ecl io mi volsi al colle u' l'alma bella Traea gli ultirni giorni di sua vita, l Pallida sì come cadente stella : (8) Là dove innalza l'irto Cenobita La Croce incontro alla città di Rea · Dall'ermo giogo che il Calvario imita ; Meco la figlia 111ia mesta ascendea, L'Ave iterando in tnon devoto e basso Alla Madre di Dio Vergin J essea : Ed io già riand.anc~o a: lento passo L ' orn1e della tnia sposa) e ' ripensando Cotn' ella si sedea sovra c1uel sasso, ' Ve spttnta çtncor la pri1noletta, al blando Sof-fio del vent icel, che va tutto.ra · Di lei q'!-lalche sospir ·forse agitando ,

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