Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

1.0 T u con quell ' arte che d' oh1Jlio non pave Desti for me e sustanzia al mio pensiero , Onde altrui si fe' noto, e a me soave , Allor che il Genio dell ' Amor sincero Scolpisti su quel sasso, o ve non t ace Il cener caro, e vi scolpisti il vero. Mesto appoggiato alla riversa face · Il veggo sì , che d'una all' altra mano Fa letto, e d ' atnbo al volto, e aspetta pace9 Un non so cl1e di flebile e d' a rcano Gli si diffonde su l sereno viso, E par che aspetti squilla di lontano , - O il suon·che alle nostr' alme il fra l diviso Rannodi in una carne, ond' io nel cielo Un dì l"ivegga il disiato riso. Sotto le man conserte un sottil velo S'avvolge a quella face, e par lavoro D' amorosa farfalla in verde stelo; E questo è il vel cui pieno di decoro Vestì l ' affa ticata anima bella ln questa valle del comun 1nartor o, Pria che tornasse alla natia sua stella, Scorta dnl Genio che in sembianza onora Qui la sua ton1ha, e che abitò con ella ;.

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