Pietro Nenni - Discorso ai fiorentini in commemorazione di Giacomo Matteotti

mi, perchè siamo coscienti che non è possibile trascinare per dei mesi o deeli anni l'equi'Voco dell'attuale duplicità di poteri e da altra parte noi non riconosceremo mai t poteri usurpati da una luogoten.enza, che spero non avrà mai la nuova consacrazione della nazione: Quando diciamo Costituente, diciamo libertà; vogliamo che essa si 1iaccia in un clima generale di libertà. Dichiariamo a priori - perchè noi si'amo democratici sul serio - che noi accetteremo il verdetto del popolo anche se fosse contrario alle idee che a noi sembrano giuste, ma non è possibile trascinare ancora questa situazione. Come pensate che si possa rjcostruire l'I.talia se prima non decidiamo circa le basi sociali ed economiche di questa ricostruzione? Possiamo rifare dei ponti•, delle ca.se, ma. cosa sarà l'industria di domani, in Italia? Che cosa bisogna mantenere in vita del vecchio apparato e che cosa bisogna distrui;- gere? Si' parla di nord e di sud; s'è preteso che la espressione «vento del nord» ferisse il sud. Non è l'espressione «vento del nord» che ferisce il sud. Ii sud è ferito da una organizzazione industriale che ha tenuto conto soltanto degli interessi del capitaii·- smo settentrionale a tutto danno dell'agricoltura meridionale. Ricostruire vuol dire quale industria faremo sorgere nell'Italia del nord, quale nell'Italia del centro, quale nell'Italia meridionale. Ricostruire vuol dire scegl!.ere quale tipo di democrazia creeremo in Italia e prima di tutto se repubblica o monarchia: e qua•le repub. blica, e quale la base sociale di questa repubblica. Perchè la repubblica senza riforme sociali sarebbe l'ultima veste da ballo di una borghesia che farebbe delle concessioni di forma, pure di salvare i propri interessi fondamentali. La ricostruzione in It~lia non è possibile senza prima la Costituente; non è possibile organizzare la nostra vita comunale, prot31bliotecdG1.'oBianco jj vinciale o regionale, senza che si riunisca una grande assemblea di popolo, munita dei poteri nec'essari per affrontare e risolvere I problemi fondamentali della società italiana. Il messaggio del Partito Socialista Ecco, cittadini di Firenze, quello che dice alla nazione il Partito Socialista. Non parla un linguaggio di classe nel senso ristretto ed egoistico della parola, non parla un linguaggio di partito, nel senso settario del termine. parla un linguaggio italiano, parla un linguaggio di solidarietà nazionale. Abbiamo messo nel nostro emblema la falce, il martello e il libro, per significare che saremo uniti agli operai dell'officina, a quelli dei campi e agli intellettu:1li. Abbiamo parlato il linguaggio della solidarietà nazionale, perchè si intende che da questa solidarietà nazionale noi espelleremo soltan: te qualche centinaio o migliaio di vampiri la cui esistenza e la cui fortuna è in contradizione frequente con gli interessi della grande maggioranza del popolo. Non abbiamo detto e non di. remo nemmeno una .parola che possa risollevare nel nostro paese un dibattito religioso. Rispettiamo e rispetteremo la fede cattolica della a;rande maggioranza del nostro popolo; non rinnoveremo le risse sul sagrato delle chiese. L'anticlericalismo è morto per noi. se il clet'icalismo è morto. La religione appartiene alla coscienza di ogni uomo e di ogni donna; se essi hanno bisogno per affrontare questa terrena esist.enza del conforto di una religione. se per SE>ntirsi umani -e forti di fronte alla libertà e all'esistenza piace a VQi di crearvi il mitico mondo dell'a,·venire e dell'ultra terreno, non abbiamo niente da dire in sede politica, se non da chieder,e al~ trettanto rispetto per noi, liberi pensatori, che possiamo fare il nostro dovere in terra senza il

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