Pietro Nenni - Discorso ai fiorentini in commemorazione di Giacomo Matteotti

16 Amici di Firenze, voglio dire anche a voi, ciò che ho detto altrove. Preferiremmo tornare m galera, rimanere nell'ombra, nella sofferenza dell'esilio, piuttosto che guadagnarci il passaporto per il governo sulla base di un tradimen. to dt>gli interessi proletari e democratici. L'Itali'a dovrebbe ringruiarci del patto di unità d'azione, dovrebbe comprendere che non si difende la democrazia sulla base di una lotta intestina fra socialisti e comunisti. Si sono dunque dimenticati che se negli anni 1922-23-24 non avessimo troppo litigato fra noi, socialisti e comunisti, forse il fascismo non sarebbe arrivato al potere? Si sono dunque dimenticati che se la repubblica tedesca di Weimar è nata morta e già strumento di reazione fino dal suo primo giorno, è perchè è nata sulla base della guerra fratrici· àa fra socialisti e comunisti? Capisco che possa sorridere ai moderati in Italia di vedere uscire daJle file del Partito Socialista un Noske, ma stiano bene attenti che dietro Noske c'è Hitler e che sempre, nella storia, una lacerazione delle forze popolari ha !atto e farà l'interesse della reazione. Se oggi esistono in Italia le condizioni della democrazia, se oggi l'Italia tiene in piedi, malgrado le sue interne contradizioé'.L~~~i~i~~eè ?t~~tid;ft~a1~ll! i~! stra prima esperienza democratica, è ~roprio pcrchè socialisti e comunisti riconoscendosi fratelli, hanno marciato e vogliono m&rciare insieme non per la dittatura, ma per la democrazia popolare. Le. irrequietezze del Paese Vi sono irrequietezze alla base; tutto non è tranquillo, tutto non è calmo. Gli spiriti non sono tutti sereni. Ma voi avete mai visto un fiume straripare e poi tornare tranquillo nel suo 1etto, senza ·lasciare nessuna traccia? Può essere doloroso che nelle t'egioni 13:bhotecaG1 o Bianco settentrionali qualche volta avvenga, la notte, che una persona, che non è quasi mal un galantuomo, sia strappato dal suo letto e la si ritrovi cadavere per la strada, e noi che abbiamo una ribellione istintiva per tutto ciò che non è umano, di questo possiamo anche soffrire. Ma Si sono dunque dimenticati i pietisti di quello che è successo in questo nostro paese per vent'anni? Si sono dunque dime,nticati quello che hanno fatto di ignoblle, di perverso, di inumano 1 fascisti nell'ultimo periodo del loro dominio? Se il fascismo non avesse a. vuto che da rendere conto di Giacomo Matteotti, se sul1a bilancia pesassero solo le sofferenze di qualche diecina di migliaia di i· taliani, strappati alle loro case, im,prigionati. confinati. esiliali. forse si potrebbe considerare tutto liquidato. Ma quello che i fascisti hanno !atto negH ultimi due anni supera in orrore persino quello che i tedeschi hanno fatto nei loro campi di concentramento: quando in un paese questo è successo, bisogna che vi siano delle conseguenze. I pietisti di oggi ispirano diffidenza, perchè ieri non piangevano ed approvavano tutto ciò che si faceva contro la avanguardia del nostro popolo. Costituente e Ricostruzione Quindi in questa nostra can. didalura, non è insito nessun carattere nè di partito, nè di classe, nè di intransigenza. Non abbiamo la pretesa di avere noi soli la possibilità di trarre il paese dalla situazione in cui si trova. Ci sono iperò delle cose sulle quali non transigeremo. Una ce ~~tu:~t~. \1 !ina~titoenJ~~~~1l~aCha messo all'ordine del giorno della ~;:~fe°nez~ 3 o;eos!~~t~teè ~re;:ibl~~ ma fondamentale di oggi per l'Ila· Ha. . Vogliamo la Costituente, la vo~ gl!amo sublto, nei mesi pross-i. •

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