Massimo d'Azeglio - Discorso ... e altri pronunciati ne' banchetti tenuti in Pesaro

28 PAROLE DETTE DAI., SIG. AVVOCATO GIUSEPPE DE ANGELIS NEL BANCHETTO DEL 5 SETTEMBRE 1847 l semibusti che ornano questa sala fmon posti dai padri nostri · a monumento di loro gr(:l_titudine a quei Presidi della provincia Metaurense che bene meritarono della nostra città. Queste memorie di riconoscenza Pesarese scaldino i nostri affetti verso r Elninentissimo co·NciTTADINO' che in Ferrara sotto .le armi straniere rinnovò esempio di fermezza . jtaliana e fu impavido difenditore della nostra .indipendenza, dei nostri diritti, del potere del NONO PIO. ~gli non giovò una città, una provincia sol1 an t o ; ma tutelò lo Stato, il Principe, ]a Nazione. In ogni luogo lo esaltano le penne, ne perpetuano la memoria i pennelli e gli scalpelli; e sarem muti noi i quali abbiamo comune con esso Ja patria e Ja gloria cittadina? Successori traligni degli avi nostri, non sarem tocchi di gratitudine per tanto im- })areggiabile beneficio? No; mai no, tanta vergogna non si dirà dei Pesaresi : si rnandi ai tardi nepoti la memoria dell' azione virtuosa per monumento duraturo. L'amore e l'unione cittadina comandi uua medaglia nella qua) e abbia parte l' ohulo del povere, e Ja dorata ofl'crta del dovi1.ioso. La nostra riconoscenza scrà ad ESSO arcettissima perchè congiunta a] la memoria · di quell'istante, in cui il GRANDE verace Italiano, il Precursore, primo fra gli operatori dclJa nostra felicità 1\fASSII\10 D'AzEGLIO

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