Giuseppe Faravelli - La democrazia socialista

/ TROPPI DEMOCRA TIC! Un po' per il malcostume introdotto dal fascismo nella vita politica italiana, e un po' per quel machiavellismo - spesse volte ingenuo e in buona fede - che dicono sia una malattia organica del nostro popolo, oggi troppi partiti politici si presentano davanti agli elettori, in quest'ora solenne, gareggiando nel mascherare, nel dissimulare i propri connotati. Troppi si professano democratici e come tali paladini della libertà, sicchè l'elettore è posto, nella sua scelta, in non lieve imbarazzo: - democratici si dicono partiti che sono costituiti dai relitti del defunto regime e che trasudano totalitarismo da tutti i pori; - democratici si dicono partiti la cui dottrina nega la libertà alla radice, nega cioè quella libertà ed autonomia della coscienza umana che è la fonte di tutte le libertà concrete; - democratici si professano partiti per i quali la libertà è, sì, nelle altitudini della filosofia, una esigenza universale dello spirito umano; ma nella vita pratica smarrisce ogni senso di universalità, per diventare privilegio di classi, che sole sono fornite dei mezzi per darle un contenuto sostanziale; - democratici si dichiarano partiti, che, al tempo stesso, si professano ammiratori incondizionati di un regime nel quale - secondo la curiosa dichiarazio_ne fatta recentemente alla stampa francese da un suo rappresentante diplomatico - democrazia e dittatura si identificano e la dittatura non sarebbe altro che « ... d~mocrazia in azione». Orbene, noi socialisti ci presentiamo senza maschera e rifuggiamo dagli arzigogoli dialettici. Non solo non abbiamo paura di 3 B '11 oteca Gino Bianco

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