A. Vatra - Il delitto Matteotti : documentazioni

I OnoreYoli colleghi! Siamo in .un momento nel"qya]e la crisi del nostro Paese può risolversi salutarmente, se torniamo al nor~ male funzionamento delle nostre democratiche istituzioni e ad esse chiediamo quella c1le è ]a mnssima Y.irtù degli ordinamenti democratiç,i: di itssicurare, attraverso il rinnovamento ·degli nomini liberanH!nte designati dalla volontà popolare, il pacifico trapa~so di un Paese da uno stato convulso e gravido di pericoli ·ad uno. stato cli. conv1venza. pacifica 1 assicurata con l'impero della. legge e il mntno rispetto dei cit- .tadini. Io sono, non da oggi ma fin. dall'inizio, un nperto oppositore di questo Governo : non delle persone che lo compongono, le quali quasi tutte non conosco, ma dei n1etodi del Governo e della. sua politica antiden1ocratica. Io sono nella vita politica del n1io Paes-e una modesta persona, .1a quale _dal primo giorno che Yi è entrata sino ad oggi non ha mai mutato la sua fede. Fui e sono un democratico, e. tale rin1ango e Timarrq. ·Non baratto la mia fede, anzi mi sento ad essa tallto più affezionato e devoto quanto più è insidiata e combattuta! Questo vi dico per dichiaratvi, onorevoli colleghi, che io non vorrei Yedere oggi al banco del Governo le opposizioni. Nou è giunto ancora il loro momento·. Non potrebbero immedjata.mente avere quella serenità di spirito che è asso]utaip.ente necr.ssarta per un'opera di concordia. Esi)l·ima la maggioranza delle c1 ue Camere dal suo seno, esprimano le forze politiche che la fiancheggiano nel Paese, gli uomini di alto valore morale e intellettuale che; liberi e mondi da. ogni immedirtta politica responsabilità, pos-sano rivo1gere al Paese l'invito della concordia e de1la co Ila boraziòne. E tutti gli' italiani che amaho il loro Pnese risponderanno:: «Pronti!)) (Bcnissinio). -127 - BibliotecaGino Bianco

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